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Meccano Chassis 1915

Vincitore del secondo premio del concorso 1914-15, non si hanno le istruzioni di montaggio; nel libretto (Prize Models 1914-15), che presenta i vari modelli del concorso ci sono solo due foto, una di fianco ed una da sotto.
Il 7 luglio del 1915 nel numero della rivista inglese “The Light Car” appare un articolo ove il modello viene dettagliatamente descritto e sono aggiunte due foto che evidenziano l’altro lato completato con alcune parti della carrozzeria ed una vista dall’alto. L’articolo viene ripreso dalla Meccano che lo sintetizza e lo pubblica come foglietto pubblicitario, facendolo diventare il primo Leaflet della storia Meccano.
Ho costruito il modello con pezzi originali (99%) degli anni ’10 e limitando i pezzi da usare a quelli della lista inserita nel manuale del 1914. Ho apportato qualche modifica solo per risparmiare qualche pezzo (fermagli #35 al posto dei collari #59, #11 post 1914 al posto di quello largo, ma solo quando la sostituzione era indifferente) o per rendere funzionante il giunto universale scorrevole.
Il telaio non ha differenziale in quanto la mancanza al tempo di assi corti (1,5″ e 1″) o di pivot bolts lo rendeva di difficile realizzazione negli spazi ristretti di uno chassis, ma ha due corone da 25 e 50 denti ai due lati del pignone dell’albero di trasmissione.
La sola spiegazione che so darmi è che si volesse, ingranando l’una o l’altra delle corone invertire il moto dell’auto (tipo le piccole Auto Dux); in effetti il cambio ha solo due marce avanti ed il folle e nel Leaflet si fa un accenno alla trasmissione Sizaire Naudin (1907 circa) che inseriva sul terminale dell’albero tre pignoni in serie e con lo spostamento laterale e longitudinale dell’albero ingranava sulla corona del differenziale i vari pignoni, realizzando i diversi rapporti. In sostanza metteva il cambio nel differenziale.
Nei disegni e nelle realizzazioni, a volte di fantasia, di noti Meccanomen non compare mai una soluzione di questa anomalia, ne vi è alcun elemento nei disegni che anche solo accenni all’inversione di marcia; di contro realizzarla è teoricamente banale: basta spostare con una leva l’albero di tasmisione ed il pignone ingrana con una delle due corone, ma praticamente, la indisponibilità dei pignoni lunghi (25A, 25B etc) la rende molto complessa.
Del resto perchè prevedere due corone di dimensione diversa (rapp. 1:2) se non perchè la marcia indietro deve essere più demoltiplicata della marcia avanti?
In questo modello modello l’inversione di marcia è realizzata conuna leva che sposta lateralmente l’albero di trasmissione portando il pignone finale ad ingranare con una delle due corone dell’asse posteriore.

Meccano Chassis 1915
Second prize winner of the 1914-15 competition, there aren’t the assembly instructions; in the booklet (Prize Models 1914-15), which presents the various models of the competition there are only two pictures, one upright and one from below.
In the number 7 July 1915 of the British magazine “The Light Car” appears an article in which the model is described in detail and have added two photos that show the other side of the car completed with some parts of the body and a top view. The article was taken by Meccano that summarizes and publishes it as advertising package, making it the first Leaflet Meccano in the history.
I built the model with original parts (99%) of the years ’10 and using only the parts included in the parts list of the manual of 1914. I made some changes just to save a few pieces (clips # 35 instead of # 59 collars, # 11 post 1914 in place of the wide, but only when the substitution was indifferent) or to make operational the universal joint sliding.
The chassis has no differential as the lack at the time of short rods (1.5 “and 1”) and pivot bolts made it difficult to be achieved in the confined spaces of a chassis.
The model’ pictures show two contrates 25T and 50T to the two sides of the pinion of the transmission shaft.
The only explanation I can give is that the modeller wanted to reverse the motion of the car, gearing one or the other of contrates (type small car Dux); in effect the gearbox has only two forward speeds and neutral and in the Leaflet there is an hint to the transmission Sizaire Naudin (about 1907); the novelty of this is that the trasmission shaft ends with three pinions of different diameter and with the lateral and longitudinal movement of the shaft the contrate of the differential mashes one of the three pinions, realizing the different speeds. Basically in Sizaire Naudin the gearbox is in the differential case.
In drawings and achievements of this model by known Meccanomen never appears a solution to this anomaly, there is no element in designs that even hints on reversing gears; on the contrary to realize it is theoretically simple: just to move with a lever the trasmission shaft and the pinion meshes with one of the two contrate of the differential, but practically, the unavailability at the time of long pinions (25A, 25B etc) makes it very complex.
Moreover why predict two contrates of different size (ratio. 1:2) if not for the reason that the reverse should be more geared down of forward?
In this model model the reverse speed is realized with a lever that moves laterally the transmission shaft carrying the final pinion to mesh with one of the two contrates of the rear axle.